domenica 16 dicembre 2012

"Il controllo delle abitudini mentali" (Napoleon Hill)

Tratto da "La chiave principale della ricchezza".




".....Siete dove siete e ciò che siete a causa delle vostre abitudini mentali!
Esse sono soggette al vostro controllo! Sono le uniche circostanze della vita che potete dominare del tutto, una cosa praticamente essenziale: essa dimostra che il Creatore ha riconosciuto la necessità di tale prerogativa. Altrimenti non le avrebbe rese le uniche su cui avete il controllo totale.
Un ulteriore prova di ciò è la legge della Forza di Abitudine Cosmica, il mezzo per fissare in modo permanente le consuetudini mentali, così che esse operino automaticamente, senza sforzo di volontà.
Per il momento siamo interessati solo a focalizzare l'attenzione sul fatto che il Creatore del meraviglioso meccanismo che chiamiamo cervello lo ha dotato di un dispositivo per dare espressione automatica alle abitudini mentali.
L'autodisciplina è il principio con cui è possibile modellare volontariamente i pensieri, armonizzandoli con gli scopi da perseguire.
Questo privilegio comporta una pesante responsabilità perché è ciò che determina, più di ogni altra cosa, la posizione che un uomo occupa nella vita.
Se lo si trascura, evitando di assumere abitudini utili al raggiungimento di certi obiettivi, le vicende incontrollabili della vita prenderanno il sopravvento e compiranno questo lavoro, che diventerà spesso un lavoro da quattro soldi!
Ogni uomo è caratterizzato da una serie di abitudini. Alcune sono volontarie, altre involontarie. Esse sono determinate dai suoi dubbi, dalle sue paure, ansie, preoccupazioni, avidità, invidie, avversioni e superstizioni.
L'autodisciplina è l'unico metodo per controllare e indirizzare le abitudini mentali finché esse non si esprimono automaticamente grazie alla Forza di Abitudine Cosmica. Meditate su questa frase poiché si tratta della chiave del vostro destino fisico, mentale e spirituale.
Potete ordinare le consuetudini mentali in modo da raggiungere gli obiettivi alla vostra portata. Oppure potete lasciare che le vicende incontrollabili della vita modellino la vostra maniera di pensare, attirandovi sulla sponda fallimentare del Fiume della Vita.
Potete mantenere la mente concentrata su ciò che desiderate e ottenerlo! Oppure potete nutrirla con pensieri inerenti a ciò che non desiderate, e vedrete che ve lo farà ottenere. I pensieri nascono dal cibo con cui si nutre la mente.
Questo è certo come la notte segue il giorno!
Svegliatevi, alzatevi e acuite la mente sintonizzandola sulle circostanze della realtà che vorreste vivere.
Sfruttate il potere della vostra volontà e assumete il controllo della mente. È la vostra mente! Vi è stata data come un servo che esegue i vostri desideri. Nessuno può entrarvi e influenzarla in alcun modo senza il vostro permesso e la vostra collaborazione. Che profonda verità vi è in questa frase!
Ricordatevene quando sarete sopraffatti o vessati da circostanze che vi sembreranno incontrollabili. Ricordatevene quando dubbi e paure si radicheranno nella vostra mente. Ricordatevene quando il timore della povertà si radicherà nello spazio mentale che dovrebbe essere occupato dalla Consapevolezza della Prosperità.
È non dimenticate che questa è autodisciplina! L'unico metodo per impossessarsi della propria mente.
Non siete dei vermi fatti per strisciare sulla polvere della terra. Se lo foste, sareste dotati dei mezzi fisici per rotolarvi sulla pancia, anziché camminare su due gambe. Il nostro organismo è strutturato in modo da farci stare eretti, incedere e pensare come ci aggrada per realizzare il meglio che possiamo. Perché accontentarsi di meno? Perché offendere il Creatore trascurando il Suo dono più prezioso, il potere della mente?"
(N.Hill)

venerdì 3 agosto 2012

Le "fasi" degli One Direction (Paolo Madeddu)

Da Rolling Stone num.104 giugno 2012

Rasserenante promemoria per gli indignados che detestano la nuova ondata teenageriale: fa parte di un ciclo vitale che è già tutto scritto!

"Ti irrita il successo degli One Direction? Ma no, su. Guarda, è il ciclo delle boy band, e gli 1D stanno entrando nella Fase 2: attendi con pazienza le successive.
Fase 1. Successo abnorme che coglie di sorpresa anche manager e discografici. Delirio delle teenager espresso in acronimi e attacchi all'alfabetismo. Delirio degli haters, superiori in numero alle fan. Delirio della critica, che li liquida come ennesimo gruppo creato a tavolino. Apertura di un paio di critici che obiettano che su mille gruppi creati a tavolino, 999 restano sotto il tavolino.
Fase 2. L'etichetta pubblica edizioni deluxe, golden superstar deluxe. Via ai paragoni coi Beatles. Sdegno dei beatlesiani. Voci su omosessualità di un componente.
Fase 3. Arrivo di cloni con nomi twittabili ( i PRT4.CoF, i ###!). Voci sui dissidi della band. Voci su alcolismo di un componente.
Fase 4. Quello ritenuto "il maggiore talento" molla la band. Il manager scappa coi soldi. Uno del gruppo diventa indie. Uno è arrestato mentre balla nudo davanti a un college. Uno si laurea. Nei cestoni degli Autogrill appare il cd total hot fashion vanity edition a 0,89 euro.
Fase 5. Annunciata la reunion, accolta con entusiasmo dalle fan divenute donne. Rivalutazione dei critici: "In fondo sono meglio di tanta roba che c'è in giro oggi".
Fase 6. Tutti sono più vecchi.
Fase 7. Si conclude che Pasolini aveva previsto anche questo."

(Paolo Madeddu)

domenica 22 luglio 2012

Discorso all’università di Stanford (Steve Jobs)




"Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.
La prima storia parla di “unire i puntini”.
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?
Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università.

Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.

Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio:

il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante.

Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.

Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete… questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia parla di amore e di perdita.

Fui molto fortunato – ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione – il Macintosh – un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni… quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona – che pensavamo fosse di grande talento – per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante.

Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.

Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.

Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente’ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.

La mia terza storia parla della morte.

Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.

Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.

Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’.

Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.

Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:

Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.

Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.
Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.

Siate affamati. Siate folli."

(Steve Jobs)

sabato 14 aprile 2012

Lettera aperta al Presidente Napolitano (Jester Feed)

Pubblico questa lettera/appello scritta il 13 aprile 2012 da Jester Feed e pubblicata sul sito www.rischiocalcolato.it poiché riesce ad esprimere appieno il sentimento che provo.
Buona lettura.


"Non ci sottovaluti, signor Napolitano. Sappiamo bene cosa sta tramando la politica alle nostre spalle nonostante ci abbiano distratto con gli scandali leghisti e ci diano occasione di ridere del Trota. Sappiamo bene che stanno modificando l’art. 81 della Costituzione per renderci schiavi delle oligarchie finanziarie. E sappiamo bene che la politica non intende assolutamente fare un passo indietro per quanto riguarda l’abrogazione del finanziamento ai partiti che il popolo italiano nel 1993 aveva abrogato tramite referendum con il 90% dei consensi e che prontamente la politica ha ripristinato in spretto della volontà popolare.

E allora? Perché ci viene a dire che chi evade le tasse è indegno di essere italiano? Prima dell’evasore, indegni di essere italiani sono i politici che stanno svendendo la sovranità politica ed economica del nostro paese a un’organizzazione che non è scelta democraticamente e che si è garantita persino le immunità e la possibilità di dettare le regole di politica economica. Indegni sono i politici che scrivono leggi che permette loro di prendere milioni di euro senza alcuna reale e concreta giustificazione e che tolgono le risorse per vivere alla gente: dalle pensioni, al lavoro, fino alla possibilità di fare impresa.

Indegno è questo Governo che non ha fatto altro, da quando si è insediato (anche grazie al suo impegno istituzionale), che imporre tasse e aumentare quelle già esistenti, e il tutto per garantire chi in questi anni ha allegramente speculato sul nostro debito pubblico.

Indegno è chi vive alle spalle della società e ne assorbe le energie senza produrre (e non parlo solo dei grandi evasori). Indegna è dunque l’intera casta (non classe, ma casta) politica che spende e spande i nostri soldi e non ha alcun ritegno nel farlo. Indegna è sempre la casta politica che non ha alcuna remora etica e morale nel prendere i soldi dei cittadini e usarli per fini personali. E lo è pure perché ha permesso al Governo indegno di reinserire la più vergognosa e aberrante tassa che sia mai stata concepita: l’IMU/ICI e che non risparmia nemmeno i pensionati che stanno negli ospizi, mentre salva le Fondazioni Bancarie.

Indegni sono tutti i politici, Governo e istituzioni in generale, che non muovono un dito per gli imprenditori che si stanno ammazzando a causa della crisi economica e delle tasse ormai diventate insopportabili, che chiedono i sacrifici a chi già vive di stenti e sacrifici, mentre loro non rinunciano ai privilegi, ai soldi pubblici e agli agi propri delle antiche classi sociali degli Stati assolutistici.

Allora, signor Napolitano, chi è davvero indegno nella disperazione del momento? Il negoziante che magari non fa uno scontrino per non pagare le tasse, perché deve vivere e dare da mangiare alla sua famiglia o darle un minimo di dignità e benessere, o il politico che su quelle tasse ci vive senza lavorare, senza produrre, senza apportare alcun tipo di contributo concreto al progresso sociale e che persino non rispetta chi è in difficoltà? E che anzi — come ho scritto più su — ci sta svendendo alle oligarchie internazionali, non elette da nessuno in totale spregio dell’art. 1 della Costituzione?

La politica ci sta ammazzando di tasse e sta ammazzando il popolo italiano, lo sta svendendo, lo sta cancellando dalle carte geografiche, gli sta togliendo la dignità e sta distruggendo quello che i nostri padri con il sangue e la fatica hanno conquistato, e lei che fa? Dichiara che è indegno di essere italiano uno sfigato evasore che deve scegliere magari tra l’evadere una tassa e dare un futuro ai suoi figli e l’impiccarsi a un albero per la disperazione di non riuscire a pagare le tasse? Ma dove stiamo andando?

Forse è vero che esiste una evasione criminale, un’evasione di furbi che non dichiarano i milioni di euro che guadagnano, ma è anche vero che la stragrande maggioranza dei cosiddetti evasori non evade per arricchirsi o per omettere con dolo di contribuire alla società, caro Presidente, ma per legittima difesa: per vivere. Per v-i-v-e-r-e!"

Il Jester

sabato 4 febbraio 2012

Il Passo più importante (Anthony Robbins)

Tratto da "Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario"
Manuale di psicologia del cambiamento. Tascabili Bompiani (pag.294,295)

"Per anni mi sono fissato degli obiettivi che poi non ho conseguito. Al momento mi sentivo ispirato, tutto pieno di entusiasmo, ma dopo tre settimane notavo che non avevo portato a compimento niente di quanto avevo scritto. Scrivere un obiettivo è certo il primo passo, e molti non fanno nemmeno questo. Il solo fatto di affidare alla carta le vostre idee comincia a renderle più reali.
Ma la cosa più importante da fare, appena vi siete fissati un obiettivo, è crearvi subito lo slancio. Le regole più importanti che ho adottato per aiutarmi a raggiungere le mie mete sono quelle che ho imparato da un uomo di grande successo, che mi ha insegnato per prima cosa a scrivere i miei obiettivi e poi a non abbandonare mai il luogo in cui mi sono fissato un obiettivo senza avere prima compiuto un qualsiasi gesto positivo verso la sua realizzazione. Come vi ho abbondantemente spiegato al capitolo 2, una vera decisione è quella su cui agite, e su cui agite, ora, subito. Sfruttate lo slancio che vi siete creati stabilendo i vostri quattro obiettivi principali. Il modo più efficace per tenere vivo questo slancio è entrare subito in azione, adesso, appena avrete finito di leggere questo capitolo. Anche il più piccolo passo, una telefonata, un impegno, l'abbozzo iniziale di un progetto, vi farà progredire. Poi fatevi una lista di semplici cose che potete fare quotidianamente nei prossimi dieci giorni. Vi garantisco che dieci giorni di piccole azioni in direzione dei vostri obiettivi comiceranno a creare una catena di abitudini che vi assicurerà il successo a lunga scadenza.
Se il vostro obiettivo numero uno di sviluppo personale per l'anno prossimo è imparare, per esempio, a ballare, sfogliate subito le pagine gialle e chiamate la scuola di danza per informarvi e iscrivetevi alle lezioni.
Se il vostro massimo obiettivo di svago/avventura per l'anno prossimo è l'acquisto di una Mercedes Benz, chiamate il concessionario per farvi mandare qualche dépliant, oppure andate a trovarlo oggi stesso e fate una prova su strada dell'auto. Non sto dicendo che dovete comprarla oggi, ma che dovete almeno scoprire quanto costa, oppure provare a guidarla, in modo che il sogno diventi più reale. Il vostro desiderio intensificato vi aiuterà poi a crearvi un piano per realizzarlo. Se il vostro massimo obiettivo economico per il prossimo anno è guadagnare centomila dollari, allora cominciate a valutare che passi dovrete fare. Conoscete qualcuno che già guadagna questa cifra e che vi possa insegnare il segreto della propria riuscita? Dovete forse avere un secondo lavoro, per riuscire a guadagnare questa cifra? Quali tecniche dovete affinare, per ottenerlo? Dovete cominciare a risparmiare di più di quanto spendete e investire la differenza, in modo che nelle vostre casse gli introiti non provengano solo dal vostro lavoro? Dovete forse iniziare una nuova impresa? Che risorse dovete accumulare?
Ricordate: dovete provare almeno una volta al giorno la sensazione di avere raggiunto i vostri quattro massimi obiettivi in tutte e quattro le categorie (sviluppo personale, carriera/affari, svago/avventura, contributi al mondo/beneficenza). Li guarderete idealmente una volta al mattino e una volta alla sera. Ripassatevi tutta la lista una volta ogni sei mesi, per essere sicuri che i vostri obiettivi siano rimasti vitali. Forse vorrete ripetere la riflessione sui vostri obiettivi e aggiungerne di nuovi; sono certo che vorrete eliminarne alcuni, a mano a mano che la vostra vita assumerà una nuova forma entusiasmante."

Anthony Robbins

martedì 17 gennaio 2012

Fasi evolutive del maschio nei discorsi fra amici in pizzeria (Picca)

Oggi pubblico questo esilarante articolo preso dal sito della Gazzetta di Modena dalla rubrica "Figadein" di Picca - novembre 2011.
Chi è di Modena potrà "gustare" al meglio i riferimenti cittadini e il dialetto.


"LE FASI EVOLUTIVE DEL MASCHIO NEI DISCORSI FRA AMICI IN PIZZERIA.

Fase da 0 a 2 anni: gemiti e borbottii inintelligibili con copiosa fuoriuscita di bava.

Da 3 a 5 anni: mamma, cacca, papà, Uinni Pù, io so contare fino a dieci!

Da 6 a 10 anni: Gormiti, Mario, Bakugan, Nintendo, Playstation.

Da 11 a 13 anni: Gu, giokkà, gumble, giokkà, burp, scurz! prot! ah ah ah! gioppòrc!

Da 14 a 17 anni: hai patchato la sim crakkata che ho haccato? Ieri me ne sono fatte 9 su You Porn. Vai dietro alla Ludo? Sta con uno del Guarini! La prof di mate te la faresti? Giokkà!

Da 18 a 25: Ho mollato la Ludo, sto con la Leti, mi piace la Stefi ma mi farei la Jenny. Ho una punta alla Pomposa. Te con la morosa come va? Due palle… Ciài del fumo?

Da 26 a 30: mi trombo una di Rovigo conosciuta su Facebook. Anche il tuo Ipad si pianta? Chi prende l’Inter? Al Baluardo venerdì non c’era un cane.

Da 31 a 35: Mia moglie è incinta allora ho preso il Grand Cherokee, tanto lo intesto alla ditta. Ieri me ne sono sparata una con un pornazzo, un revival.

Da 36 a 40: soldi, mutui, commercialista, IVA, soldi, evasione, soldi, investimenti, eredità, tasse, vacanze, mutui, soldi.

Da 41 a 45: gnocca, gnocca, gnocca, gnocca, politica, gnocca.

Da 46 ai 55: hai presente il primo dei Clash in vinile originale inglese? L’altro giorno l’ho trovato su E-bay , sono un giù di testa, con tutti i soldi che devo alla mia ex moglie…. E quando ascoltavamo DeeJay Parade e andavamo al Cocco? Càn, ieri ho messo su il cd: lacrimoni!

Dai 56 ai 65: ho una russa a mano…’na topa…fa la badante a mia suocera. Se lo sa mia moglie mi innasa, ma due colpi ce li ho già dati. La vìn da l’Uzbechistan (hai micca del viagra che t’avanza?).

Dai 66 ai 75: cum’ as ciameva qual cal gniva seimper in café, qual c’al stèva in Tre Re? Mo chi? Rovàti? Bèmo l’è mort, a ghè gnù n’ictus, l’è restè ofés puvratt e po’ l’è andè…am gniva a truvér in garage in do a gò tòt i mè ciapèin. So muiera l’as ciàma…boia d’un mànd lèder an m’arcord piò gninta.

Dai 76 in poi: gemiti e borbottii inintelligibili, con copiosa fuoriuscita di bava."

Picca.